Il Castello di Casaluce è una delle testimonianze storiche più rilevanti del Mezzogiorno, considerato il primo insediamento normanno dell’Italia meridionale. La sua costruzione risale al 1053, quando Rainulfo Drengot scelse questo luogo per edificare una fortezza strategica, da cui era possibile controllare un vasto territorio che si estendeva da Capua a Napoli.
Nel corso dei secoli, la struttura fu al centro di importanti eventi storici. Nel 1269, Carlo I d’Angiò lo donò a Beltramo del Balzo, il cui casato ne accrebbe il prestigio e l’influenza. Il castello mantenne la sua funzione difensiva fino al 1359, quando venne ceduto ai monaci Celestini, che lo trasformarono in monastero e vi istituirono il Santuario della Madonna di Casaluce, oggi tra i più importanti luoghi di culto della regione.
L’edificio, con la sua pianta quadrangolare, mura massicce e torri imponenti, conserva ancora la struttura originaria, testimoniando il suo passato di roccaforte militare. Circondato da un fossato, un tempo alimentato dal fiume Clanio, presenta un ingresso monumentale con un arco in pietra sormontato da una lunetta affrescata. Il cortile interno conduce agli ambienti monastici, tra cui il chiostro, le cisterne, le cantine e le antiche cavità sotterranee, un tempo utilizzate come rifugi o vie di fuga.
Oggi, il Castello-Monastero di Casaluce rappresenta un punto di riferimento per la storia locale, unendo le sue origini di presidio strategico con la profonda spiritualità maturata nei secoli. La sua evoluzione, da baluardo militare a centro religioso, lo rende un simbolo della memoria storica del territorio e un luogo di grande fascino per studiosi e visitatori.